Il
68 è stato un movimento di portata internazionale, che ha segnato linizio di
un rifiuto alla guerra e alle sue miserie, al lavoro e alla sua fatica, allo studio, alla
sua noia e disciplina. Il fenomeno delle ribellioni, benchè omologato senza distinzione
dai mezzi di comunicazione di massa, non fu uniforme. La protesta assumeva colori e toni
differenziati a seconda dello stato di sviluppo di ogni società che ne veniva coinvolta,
alle circostanze e alle ideologie prevalenti. I giovani americani rifiutavano di
imbarcarsi per il Vietnam; quelli tedeschi tendevano a evadere dalle angustie forzate
della doppia vita tedesca, dalle leggi dellEst e dellOvest insieme; in Francia
si attaccava la <grandeur> gollista mentre in Italia lautoritarismo
accademico. Alla testa degli occupanti ci sono gruppetti di studenti che guidati dallo
slogan marxista <la classe studentesca al potere> rifiutano di riconoscersi nei
tradizionali organismi rappresentativi e teorizzano le occupazioni come il più efficace
strumento di rottura.
CÈ
CHI COMBATTE CON LE IDEE...
Il
leader del movimento studentesco francese fu Daniel Chon-Bendit, mentre Rudi Dutschke lo
fu di quello tedesco. Leader del movimento italiano fu Mario Capanna, studente umbro di
Città di Castello, allontanato dallUniversità Cattolica di Milano.
La musica ha avuto un ruolo di grande rilievo nella
contestazione giovanile. Cominciarono allora i raduni oceanici di giovani che occupavano
piazze, parchi, isole intere per cantare, inneggiare allamore e alla libertà.
BOB
DYLAN
Coetaneo
di Joan Baetz, lamericano Bob Dylan ha cantato contro la guerra e la violenza
diventando un idolo della sua generazione.
JOAN
BEATZ
<We
shall overcome> (Noi ce la faremo) Cantava
lamericana Joan Beatz e la sua canzone diventò la colonna sonora di tutti i
movimenti pacifisti del mondo.
FRANCESCO
GUCCINI
Il
cantautore italiano più vicino allo spirito del68 è stato il modenese Francesco
Guccini che allora aveva 28 anni. La sua canzone più nota diventa una specie di simbolo,
era <La locomotiva>.
JANE
FONDA
Lattrice
americana è scesa in campo contro la guerra del Vietnam incurante delle ire dello star
system hollywoodiano.
Il 68
non fu solo una rivoluzione ideologico - culturale ma segnò anche linizio di un
cambiamento nella moda e nei modi.
LA
MINIGONNA IN TV DA PATTY PRAVO AD ALBA PARIETTI
Twyggy e Veruschka
Ad
aprire una nuova era della moda e del costume fu Patty Pravo quando comparve sugli schermi
della tv destando molto scalpore.
Dopo
Patty Pravo è stata la volta di Mina, di Raffaella Carrà e di mille e mille altre stelle
della televisione. Fino ad Alba Parietti, la sola che nel 1982, seduta su un trespolo,
riuscì a distrarre con le sue chilometriche gambe milioni di italiani che sbavavano
soltanto per i calciatori impegnati a vincere i mondiali di Spagna.