Si salutarono con la promessa di ritrovarsi.

 

Si salutarono con la promessa di ritrovarsi subito dopo le vacanze.

Erano stati insieme solo una decina di minuti.

Lei,  trafelata e allegra come sempre, con tante cose da fare all’ultimo minuto, prima della partenza per le vacanze.

Lui, stanco ed affaticato, forse dal caldo di quell’estate torrida, forse da qualcosa di diverso, ma felice di rivederla anche solo per pochi minuti.

«Dai, prendiamoci un caffè, così mi racconti», le disse facendola  entrare in un bar fresco e tranquillo in quell’ora inconsueta, le tre del pomeriggio.

«Un caffè non si rifiuta mai, vero? Anche se forse ne prendiamo troppi. Specie tu, non dovresti ridurre un po’? », lei cominciava a preoccuparsi per il volto pallido di lui, la camicia troppo larga sul corpo smagrito,  ma poi lo guardò negli occhi ridenti, con quelle pagliuzze dorate che l’avevano sempre incantata, e si rassicurò.

Che strano, anni fa le sembrava alto ed imponente, ora si accorgeva che avevano quasi la stessa statura.

Lui la guardava orgoglioso, era una donna realizzata, nel lavoro in cui s’impegnava con passione e nella famiglia, rallegrata da un bambino bello e vivace, Luca. Certo, avrebbe potuto farla entrare al Centro di Calcolo del Banco di Napoli, ma lei aveva preferito l’insegnamento e la sua passione per l’informatica le era servita per inventarsi una nuova didattica per i suoi alunni che erano la sua sfida costante e il suo orgoglio.

E quel bambino, sveglio e simpatico era una gioia per lui.

«Sì, ho già fatto la valigia. No, non ti ho potuto portare Luca perché deve ancora decidere cosa mettere nello zaino, se fosse per lui porterebbe con sé tutti i suoi giocattoli. Non ho fatto in tempo, ma lo vedrai al nostro ritorno, abbronzato e felice come sempre. E avrà tante cose da raccontarti.

E tu quando parti? Sì, fai bene, Ischia è sempre bella. E mi raccomando,  fai il bravo!

Ci rivediamo alla fine delle vacanze! »

Un infarto fulminante cancellò quella promessa.

La vita non li aveva  avvisati che quello sarebbe stato l’ultimo bacio, l’ultimo abbraccio, l’ultimo sorriso.

Si salutarono: «Mi raccomando, divertiti e dai un bacio a Luca! »

«Certo e divertiti anche tu.»

«Ciao.»

«Ciao, papà»