Il bacio di Klimt
Il bacio- Gustav Klimt - ÖsterreichischeGalerie Belvedere - Vienna
Siamo diversi. Molto.
Io sono diafana, morbida, con i capelli rossi che mi incorniciano la testa come una corona di fiori. E con i fiori mi piace adornare anche il mio corpo.
Le mie mani sono bianche, piccole, affusolate.
Il mantello che mi ricopre è decorato con curve e spirali colorate.
Mi piace camminare scalza, sui prati . Prati non solo verdi, ma anche questi cosparsi di fiori variopinti.
Io sono la morbidezza e il colore.
La fantasia e la creatività.
La tenerezza e l’abbandono.
La donna.
Lui è alto, imponente, mi avvolge con il suo corpo e le sue braccia dalla pelle ambrata .
Le mani sono nodose, grandi, mi accarezzano il volto.
Il mantello ha disegni geometrici bianchi, neri, grigi. Spigoli, asperità.
Lui è la forza e la potenza.
L’azione e la tenacia.
La concretezza e la determinazione.
L’uomo.
Diversi, appunto, ma complementari.
In questo abbraccio dorato l’amore brilla, ci prende, ci avvolge e ci trasforma.
E io divento forte, non più preda, ma indomita compagna.
E lui si fa tenero, abbassa le difese e si abbandona all’amore.
E l’amore è oro sui nostri mantelli.
E dall’amore nasce la vita…
La vita in questo abbraccio così simile all’altro.
Ma questa volta sono io che stringo e proteggo la mia bimba indifesa.
Sono pallida e avvolta in un velo trasparente che non nasconde la mia nudità.
Potrei sembrare a mia volta fragile, ma in me non c’è debolezza: la maternità mi isola in un mondo magico, fatto di tenerezza e languore.
Posso abbandonarmi al sonno con la mia bambina tra le braccia, non ho paura di nulla: essere madre mi rende forte e vinco lo spettro della vecchiaia e della morte che non mi sfiora, almeno per ora.
Le tre età della donna –Gustav Klimt - Galleria Nazionale d'Arte Moderna –Roma
So che la “vecchia signora” raggiungerà anche me, ma per ora è lontana ed io vivo questo momento in tutta la sua magica bellezza.