Le avventure di Nick Mars

 

 

 

      Nick  e il rondinotto Ron  

                                                                                                         

Un giorno Nick Mars, passeggiando in un boschetto,  vide un uccellino in un nido.

 Era piccolo, ma aveva già le sue alucce ben formate e pronte per volare, solo che non si decideva a spiccare il primo volo.

Nick Mars si avvicinò all’uccellino cercando di non spaventarlo:«Ciao, come ti chiami?»

L’uccellino guardò intimorito il bambino.

 Era il primo bambino che vedeva in vita sua ma pensò che si poteva fidare di questa persona che sembrava gentile e che gli stava sorridendo con simpatia.

«Mi chiamo Ron e sono un rondinotto.»

«E come ti trovi in questo nido? Non cominci a starci stretto?» gli chiese Nick mentre sbirciava con curiosità.

«Effettivamente comincio a stare stretto in questo posto, la mia mamma  mi porta sempre da mangiare, ma mi ha già detto che devo cominciare a pensare di abbandonare il nido perché ormai sto diventando grande.»

« E allora cosa aspetti ? Spicca il volo! Deve essere così bello guardare la terra dall’alto!»

 

Il rondinotto lo guardò con un misto di vergogna e di timore :

« Non lo so, non ho mai provato, mi vergogno a confessarlo» e, abbassando la voce, «NON SO VOLARE!»

«Ma certo che non sai volare!

O per meglio dire non ancora!» rispose Nick sorridendo all’uccellino.

«Sai come si dice a Napoli? Nessuno nasce “imparato”! Sai cosa significa?»

«No, veramente no!» disse l’uccellino avvicinandosi al bordo del nido per vedere meglio quel bambino così strano.

«Te lo spiego io, significa che non si può pretendere di nascere sapendo fare già ogni cosa, senza sforzo e soprattutto senza che qualcuno ce l’abbia insegnato e per imparare queste cose ci vuole impegno, volontà ed attenzione.»

 

In quel momento arrivò la mamma rondine con un vermetto nel becco: « Eccomi, eccomi Ron.Ti ho portato il pranzo, vedi quanto è grande e bello questo vermetto. Dopo però fai quello che ti dico io.

È ora di imparare a volare, sei diventato grande abbastanza per farlo!»
Ron spalancò subito il becco mostrando di gradire moltissimo il vermetto che la mamma gli porgeva e che inghiottì in un baleno!
« Va bene mamma, farò come mi dici e seguirò le tue istruzioni.»
«Allora», disse la mamma rondine, spiegando le ali in tutta la loro ampiezza, «osserva quanto sono grandi le mie ali.
Questi sono gli strumenti che ci permettono di volare.»
A questo punto intervenne Nick nel discorso:
 «Scusami, mamma rondine, vorrei provare a spiegare a Ron qualcosa circa il volo, se tu permetti!»
«Fai pure» rispose la rondine, anche se un po’ risentita per tanta sfrontatezza da parte di un bambino che oltretutto…
 
   NON SAPEVA VOLARE !

 

«Devi sapere», disse Nick, «che ogni oggetto tende  cadere verso il basso perché attratto dalla terra.
Ora vorrei fare un esperimento : prendiamo due fogli di carta e appallottoliamoli.
Lasciamoli  cadere dalla stessa altezza e vedremo che cadranno a terra con la stessa velocità e quindi nello stesso istante.
Ora distendiamo uno dei due fogli e ripetiamo l’esperimento, cosa immagini che possa succedere?»
«Cadrà a terra prima il foglio appallottolato, e poi più lentamente questo disteso! Questo lo so anch’io!» rispose prontamente Ron, tutto contento.
«Certo, hai ragione », riprese Nick, «eppure i due fogli sono uguali, ma che cosa ha creato la differenza, secondo te? »
«Non so» rispose Ron perplesso.
«É l’ARIA che sostiene maggiormente il foglio con la superficie maggiore», rispose Nick,    

« quindi più un oggetto ha una superficie estesa più viene sostenuto dall’aria!»

«Comincio a capire perché la mamma ha parlato delle ali come strumento di volo», ora Ron è molto fiero di se stesso ed entusiasta, «insomma dispiegando le ali, aumento la mia superficie e così l’aria mi potrà sostenere e mi permetterà di volare.»

«Certo non è questa l’unica spiegazione, ma possiamo dire che è uno dei motivi del volo degli uccelli.» Nick cercava di frenare l’entusiasmo di Ron.

«Adesso ho capito, sono più tranquillo e posso spiccare il volo!»

Ron si fece coraggio, si spinse fuori dal nido e  … Sorpresa: 

                     VOLAVA, VOLAVA!

Mamma rondine e Nick rimasero a guardare quel primo volo, dapprima incerto e poi via via più sicuro di Ron che prendeva vigore e si allontanava all’orizzonte.

      

 

 

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